martedì 25 settembre 2012

Danio Manfredini presenta Incisioni





Lunedì 1 ottobre

DANIO MANFREDINI
presenta
INCISIONI

Etichetta; Sotto controllo
Distrbuzione; Audioglobe
Data di pubblicazione; 1 ottobre

@
TEATRO FRANCO PARENTI
Via Pier Lombardo 14
MILANO

Orario inizio 21.15
Costo: 22 euro intero e 11 euro ridotto


INCISIONI è un disco di canzoni scelte per raccontare dell’umano, del suo bisogno amoroso e di quel “bel malessere” che spesso l’accompagna.

INCISIONI attraversa cinquant’anni di musica italiana con Labbra bluAncora, ancora, ancoraResta con meCi sono molti modiInsieme a te non ci sto piùPovero meI giardini di MarzoLe tue mani su di meSe è vero che ci seiStupido HotelNuotando nell’ariaVento nel Vento.

Il progetto è stato proposto a Danio Manfredini da Massimo Neri e Cristina Pavarotti che lo hanno prodotto e ne hanno seguito la direzione artistica.
Gli arrangiamenti sono stati prevalentemente realizzati da Andrea Bellentani.
Il disco diventerà uno spettacolo e debutterà a Milano, al Teatro Parenti il 1 ottobre.

La versione live intreccia l’aspetto musicale ad una concezione più teatrale che amplifica nell’immagine suggestioni e colori evocati dalle canzoni.


DANIO MANFREDINI PARLA DEL DISCO
Parte tutto da alcune registrazioni live che ho fatto per il teatro e che sono venute all’orecchio di Massimo Neri e Cristina Pavarotti. Hanno voluto conoscermi e mi hanno proposto di provare a cantare per un disco. Ho considerato la cosa, mi hanno fatto ascoltare molti pezzi di musica italiana con l’intenzione di fare delle cover. Dopo varie esplorazioni, le canzoni che sono emerse riguardavano il tema dell’amore nelle relazioni di coppia, ma anche i sentimenti amorosi che possono scorrere tra genitori figli, amici…

Tutti i pezzi scelti infine, rivelano una mancanza, un bisogno, una lacerazione, non a caso anche il titolo che è emerso “Incisioni”, comprende nel suo significato la ferita, il taglio, qualcosa che lascia il segno.

Le canzoni sono state chiavi di entrata in una zona di me, e come un prisma mi sono prestato ed emetterle con rifrazioni di ombre e luce specifiche, in risonanza con mie esperienze esistenziali.Al centro del mio lavoro teatrale c’è sempre stata l’attenzione per la condizione umana, con le sue pene, i suoi sentimenti, la sua vulnerabilità, fragilità e questo in teatro ha dato forma a diversi personaggi. In Incisioni, l’angolazione dell’anfratto umano che riguarda l’amore prende forma nel canto e nella musica.Al teatro ci arrivai per caso all’età di diciotto anni. Allora strimpellavo la chitarra e anche cantavo ma era una parte di me rimasta là, ai miei vent’anni. Ora per caso ritorno al canto e vorrei ringraziare Cristina e Massimo che mi hanno incoraggiato e sostenuto. Li ringrazio anche per la loro forte partecipazione in studio di registrazione. Ringrazio tutti i collaboratori che hanno partecipato alla realizzazione del disco: l’arrangiatore Andrea Bellentani e tutti i musicisti, Wilko Ulderico Zanni, Marco Bedetti, Lucio Bruni, Cesare Vincenti, Marco Remondini, Lucio Caliendo, Max Grizzly Marmiroli e Simon Marco Maccari, che ha anche curato la registrazione e il mixaggio.

BIOGRAFIA

Autore, attore e regista con trent’anni di attività teatrale alle spalle, Danio Manfredini si è formato con César Brie e Iben Nagel Rasmussen, in seguito con Dominique De Fazio. Cresciuto nell’ambiente dei centri sociali, nel corso di quasi vent’anni ha prodotto rari e preziosi spettacoli dove spesso ha recitato da solo; negli ultimi dieci anni si è cimentato in creazioni che hanno coinvolto altri attori, esplorando con raro rigore una grammatica gestuale e una drammaturgia scenica molto personali.

Le sue opere raccontano con delicatezza e sofferenza, ma anche con un po’ di ironia, storie di diversità e di sconfitta. Vincitore del Premio Ubu nel 1989 con Miracolo della rosa, nel 1999 vince un premio Ubu come miglior attore con lo spettacolo Al presente e nel 2004, il Premio Ubu per la miglior regia con Cinema Cielo. L’animus del suo impegno artistico e sociale è rinvenibile nel Il sacro segno dei mostri del 2007, spettacolo che apre una finestra da cui spiare la realtà dei malati di mente, un mondo ben conosciuto dall’artista che per anni ha insegnato pittura in una comunità psichiatrica di Milano. Spesso l’autore prende spunto proprio dalla pittura, ed infatti i suoi spettacoli mostrano quelle che lui stesso chiama “visioni interne”: sono personaggi la cui realtà interiore “vive” in scena, in particolare nell’ultima creazione Il Principe Amleto (2012) ispirato all’opera di Shakespeare.

Da outsider che ben ha distillato la lezione di Grotowski e di Eugenio Barba, Manfredini è un artista anarchico volutamente estraneo alle leggi del mercato. Dai margini dove ha scelto di stare guarda senza retorica al mondo degli esclusi perché la frontiera del disagio «è una lente di ingrandimento che può mettere a fuoco cose che riguardano tutti», dice.
Tra le sue opere da ricordare anche La crociata dei bambini da Brecht (1984) , La vergogna (1990), Tre studi per una crocifissione (1992). Ha lavorato con Pippo Delbono ne Il muro (1991) e Il silenzio (2000) e con il Teatro Valdoca in Parsifal (1999), Notte trasfigurata (2008), Caino (2011). Ha collaborato come assistente alla drammaturgia in diversi spettacoli della coreografa Raffaella Giordano.

Nessun commento:

Posta un commento