lunedì 7 gennaio 2013

Recensione Rhapsody@ Live di Trezzo

Ciao Illegali. Anno nuovo, robe nuove. Segnatevi questa data 7 gennaio 2013.
 Su Milanandoblog, come promesso, una nuova sezione con tutte le recensioni su gruppi, artisti locali e serate. Recensioni scritte proprio da voi. E' una cosa che ben pochi fanno. A sverginare questa sezione ci pensa il nostro Daniele Barbieri che ha seguito i Rhapsody @ Live di Trezzo lo scorso 23 Novembre. Daniele è laureato allo Iulm in Comunicazione, Media e Pubblicità, per sapere di più su di lui, leggete la sua presentazione nella scheda "Chi Siamo". Buona Lettura! Vai Dani Spacca!!!!!!!


I Rhapsody @ Live di trezzo.

di Daniele Barbieri













Quando si esce dal Live di Trezzo, uno dei migliori luoghi in cui seguire un concerto a Milano, alla fine del concerto dei Luca Turilli's Rhapsody, la sensazione e' quella di aver assistito alla nascita di un nuovo genere musicale, o almeno ad un nuovo livello di interazione audio-video, finora tentato con scarso successo.

 Ma andiamo con ordine. Ad aprire il concerto sono i bravi Vexillum, orgoglio italiano del folk metal. L'atmosfera da ballata irlandese non passa mai; più che voglia di fare "pogo", c'è voglia di ballare, di muovere i piedi e la testa, addirittura di iniziare piccoli capannelli di ballo folk, cosa che puntualmente succede.



 45 minuti di concerto, e tocca agli Ordem Ogam; vengono dalla Germania e sono molto cattivi. L'armatura del cantante (ebbene si, e' in armatura) e' composta di montone e pezzi di copertone; l'effetto e' sicuramente valido, sale sempre di più la voglia di combattere contro dragoni o cose simili. Il pubblico risponde bene; spuntano dei "Jolly Rogers" qua e la', e si continua a ballare e cantare, pur non conoscendo le canzoni.

Finiscono anche loro, ed annunciano che saranno a firmare autografi allo stand delle magliette; annuncio accolto con gioia, la fila per foto ed autografi si forma immediatamente, nonostante loro arriveranno solo a fine concerto.

 Ed ecco i Freedom Call, chiamati dal pubblico (non tantissimo a dire il vero), e si capisce il perché: il cantante e frontman, per quanto loro siano tedeschi, parla italiano, e lo spettacolo e'assicurato. Ad ogni canzone, il frontman chiede ad una delle ragazze tra il pubblico, in maniera sempre simpatica e mai molesta, se vuole un pass per il backstage (indoviniamo il perché), ed ottiene alcune risposte positive anche da simil-uomini di aspetto gorillesco, barbuti e prestanti. Questo dice tutto; dal punto di vista tecnico, piacciono e si fanno piacere. Leggermente indietro rispetto agli altri e' il batterista, parecchio macchinoso, con poca tendenza a personalizzare il suonato. Ma tant'è. Lo spettacolo e' di ottimo livello, e sicuramente ne sentiremo parlare.



Dopo circa 10 minuti di pausa, arriva il momento atteso. Meglio di qualsiasi previsione; dietro al palco non appare, come sempre, un cartellone con il nome della band ed il logo, bensì viene proiettato un filmato in Hyper-HD, con la introduzione del disco di lancio dei Rhapsody, "Ascending to Infinity". Ci sono titoli di testa, nomi degli operatori, effetti speciali...di tutto e di più; il metal diventa "cinematic metal", definizione data da loro stessi, e perfettamente veritiera. Entrano i componenti della band; manca Dominique, chitarrista di spalla a Luca Turilli. A lui viene dedicato il concerto; si è' infatti infortunato molto gravemente, e non si sa se potrà tornare a suonare. Non viene rimpiazzato, ma la sua parte viene suonata in playback dal lato destro del palco, dove di solito si posizionava. Alessandro Conti, ex Trick or Treat, e' in forma; la sua estensione vocale non ha rivali, in Italia sicuramente, nel mondo chissà. Si comincia con il nuovo album, peraltro l'unico finora fatto; ad aprire sono "Dante's Inferno" e "Clash Of The Titans", con il video proiettato alle spalle dei musicisti remixato in salsa Walking Dead, poesia pura per gli amanti del genere.

Ad ogni canzone appare un video diverso, che segue la canzone stessa o e' ad essa ispirato; esempio meraviglioso e' "The Village Of Dwarves" , pezzo dei Rhapsody prima della scissione, con panorami probabilmente finlandesi o neozelandesi che si susseguono, dando senso alle parole di Conti che sembrano prendere vita. Meraviglioso. Per due volte nel concerto viene effettuato un intermezzo particolare; una ballerina, di luce vestita, balla dando profondità spaziale in vortici luminosi senza una precisa continuità, ma sicuramente di grande effetto scenico. L' album viene effettuato per intero; punto di straordinaria rilevanza e' "Tormento e Passione" con il ritornello cantato da tutto il pubblico. Che però vuole di più; e infatti vengono suonate anche canzoni del progetto solista di Luca Turilli, e dei Rhapsody. Ovviamente, la maggiore risposta del Live di Trezzo si ha nel momento in cui Alessandro Conti propone la sua versione di "Dawn Of Victory". E senza che questo possa essere considerato una bestemmia, sul palco non sembra più esserci Conti ma Fabio Lione, colui che ha per primo dato vita con i Rhapsody alla canzone. Questa somiglianza e' favorita oltre che dalla tecnica da una enorme somiglianza fisica tra i due cantanti; per un momento, sul palco, sembra di tornare indietro nel tempo, al 28/02/2012, quando sullo stesso palco la stessa canzone (suonata dallo stesso chitarrista) e' stata cantata da Lione.

Ed alla fine, arriva "Emerald Sword". Purtroppo non è l'ultima del concerto, scelta secondo me sbagliata in quanto è la più seguita e cantata dell'intero show. Si conclude con "Warrior Of Ice", che però molti non seguono in quanto dopo Emerald Sword nulla può dare ancora interesse. Abbiamo quindi assistito non dico alla storia, ma sicuramente all'inizio di una nuova modalità di fare metal; molto spettacolare e d'effetto. Che questa sia una nuova era, sarà solo il tempo a dirlo: le premesse, però, ci sono tutte.

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