lunedì 18 marzo 2013

Finaz (Bandabardò) @ Arci bellezza ||Venerdì


Venerdi 22 MARZO 2012
 @ ARCI BELLEZZA 

Via Bellezza 16 MILANO 

 FINAZ (Bandabardò) 

 presenta “GUITAR SOLO” 

 Inizio: ore 22.00 

Ingresso: 10 € con tessera ARCI 



 Sono trascorsi vent’anni da quando Finaz – il chitarrista “virtuoso” della Bandabardò - è partito per il suo primo tour come musicista professionista e ormai ben più di trenta da quando – innamoratosi dei Beatles – ha deciso che la musica sarebbe stata la sua vita. Ora Alessandro ‘Moreno’ Finaz, compositore e cofondatore della band toscana, esce con un disco interamente suo, solo suo, ovvero: Guitar Solo. In Guitar Solo convergono diverse ricerche sviluppate da Finaz per questo suo debut album da solista. In primo luogo le tante suggestioni – emotive, sonore, compositive – raccolte durante un lungo soggiorno a New York: dai suoni, le luci e gli odori della Midtown che si affacciavano in casa sua attraverso la finestra sulla 51st Street, alle boccate di libertà tabagista respirate a Cornerstone, dagli scrosci dell’Hudson e le vette dei grattacieli in A sunny Day on the Highline, alle nostalgie affettive di Sweet R. 

 Ma l’esplorazione di Finaz non è solo geografica, è soprattutto musicale. Ecco allora gli ammiccamenti dance di Dancing with the echoes, le tante suggestioni sudamericane e tanghere della sensuale Tango e di Malaguena, la sorprendente Tarantella e l’allegria contagiosa della samba di One by one, il tributo ad Hendrix di Blue Haze, in cui il porpora hendrixano si stempera e addolcisce nel blu di Finaz. 

Alla ricchezza sonora del disco contribuisce anche l’unico pezzo non originale, la malinconica cover di No Surprises dei Radiohead. Tutte queste nuove sfide (per la prima volta da solo in sala incisione e per la prima volta alle prese con pezzi senza testo) portano l’artista toscano ad un ‘nuovo corso’, ovvero a una New song in cui la melodia del tema musicale, le armonizzazioni del basso e il ritmo delle percussioni sono riassunti e riproposti dalla sola chitarra, senza alcuna rinuncia dell’espressività consentita ai versi cantati.

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