Immagine tratta da napolike.it
A Milano, come nel resto d'Italia e del mondo, sono stati molti gli eventi in programma, dai concerti ai momenti istituzionali.
Immagine tratta da milano.mentelocale.it
Al binario 21 della Stazione Centrale si è inaugurato ieri il Memoriale della Shoah. Si è scelto il binario 21 perché da quel luogo, fra 1943 e 1945, partirono molti vagoni piombati diretti ai campi di Auschwitz–Birkenau e di Bergen Belsen. All'interno dei convogli erano stipati centinaia di ebrei, italiani e non, gran parte dei quali non avrebbe più fatto rientro a casa. Nel tunnel sotterraneo, riportato all'aspetto originale, i visitatori si ritrovano negli ambienti teatro della prima fase della deportazione. Attraverso filmati d'epoca, testimonianze dei sopravvissuti e due convogli ferrati originali, il Memoriale apre un finestra sull'orrore generato dal Sonno della Ragione, con l'obiettivo di parlare ai più giovani.
Liliana Segre, vittima e testimone delle leggi razziali prima e dell'orrore dei campi di sterminio poi, è protagonista del Memoriale della Deportazione in calendario mercoledì 30 gennaio alle 18 negli spazio dell'omonimo Museo al binario 21.
Nel corso dell'incontro Segre racconterà la sua storia: quattordicenne, viene deportata il 30 gennaio del 1944 dalla Stazione Centrale verso il campo di Auschwitz dove è imprigionata per oltre un anno. L'evento è organizzato dalle Comunità Ebraica e di Sant'Egidio. L'ingresso è libero.
Immagine tratta da news.panorama.it
Sempre ieri al conservatorio Verdi in via Conservatorio 12 si è tenuto il concerto Milano ricorda la Shoah. In programma musiche e canti di Salomone Rossi e Kurt Weill eseguite dai musicisti e dal Coro delle Voci Bianche del Conservatorio. Ad introdurre la serata c'era Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera e presidente della Fondazione Memoriale della Shoah.
Immagine tratta da nanopress.it
Oggi, lunedì 28 gennaio, alle ore 18.30 presso la Feltrinelli di corso Buenos Aires 33, la scrittrice Vanna De Angelis presenta "Il bambino con la fionda", la storia vera di Marek, nove anni, rimasto solo nel ghetto di Varsavia dopo che la sua famiglia è stata deportata.
Nessun commento:
Posta un commento