mercoledì 23 gennaio 2013

Ridateci la Darsena

Immagine tratta da vivereinavigli.it


Navigli Live – Vivere i Navigli Club, è l’associazione di giovani che si impegna per una rinascita sostenibile e consapevole degli storici Canali milanesi, con l’obiettivo di realizzare i “Navigli Belli da Vivere”. 
Navigli Live è il propulsore di un nuovo modo di approcciare alla riqualificazione dei Navigli di Milano: rifacendosi direttamente allo stimolo del MasterPlan Navigli, Navigli Live ritiene di poter sintetizzare le necessità dei diversi attori sociali, facilitando il dialogo costruttivo e, soprattutto, attivando iniziative, eventi e manifestazioni che siano un concreto punto di incontro dei diversi interessi. Navigli Live ritiene che non basti un punto di vista meramente commerciale per dare il giusto valore ai Navigli e, pertanto, sviluppa il proprio lavoro in tre principali ambiti: culturale, ambientale e turistico. 

Il dott. Matteo Garzonio dell’Associazione Navigli Live – Vivere i Navigli Club chiede, attraverso questo comunicato stampa riportato più sotto, che il Comune ripulisca integralmente e definitivamente il bacino e l'area della Darsena, lasciata colpevolmente in stato di abbandono e deperimento dei manufatti idraulici, e chiede di restituire alla città il suo porto come lo si è storicamente conosciuto: valorizzando adeguatamente la sua originaria bellezza e funzionalità.

Immagine tratta da wikipedia.it

Milano, 23 Gennaio 2013 – Il 31 marzo 1979, alle ore 14, l’ultimo “barcone” attraccava in Darsena: era la fine dell’utilizzo del bacino d’acqua come vero e proprio porto di Milano, il secondo in Italia per tonnellaggio merci. La Darsena, porto di Milano, diveniva un ricordo e le sue sponde venivano lasciate a se stesse, tra incerte responsabilità amministrative e costi di manutenzione troppo alti. Per tanti anni, l’abbandono e l’incuria l’hanno avuta vinta, finché il progetto Bodin, vincitore del Concorso Internazionale, ha definito come la Darsena poteva tornare alla sua antica e unica funzione: Porto di Milano. Ma, oggi <<La reiterata campagna politica e mediatica in favore di un progetto stravagante e dannoso ci spinge a promuovere un appello per dare voce alla maggioranza silenziosa dei cittadini e delle Associazioni che vivono e operano sui Navigli di Milano e che sono contrari al progetto di Darsena Pioniera.
Tale progetto prevede il salvataggio dei cumuli di terre di scavo colonizzati dalla vegetazione (una presunta “oasi”), trasformandoli in 3 isole all’interno del bacino.
La Darsena è storicamente il porto di Milano, uno dei simboli dell'identità milanese, crocevia di un sistema di vie d’acqua artificiali da cui la città trae origine, un “monumento idraulico” tutelato dalla Soprintendenza che necessita di un restauro filologico e di una riqualificazione funzionale, che restituisca ai Milanesi un patrimonio, bene comune della cittadinanza.
Sicuramente uno dei nemici principali del restauro è proprio la variante proposta da Darsena Pioniera. È evidente che l’inserimento di un elemento paesaggistico di tale importanza (3 isole, per un totale di 1.000 mq, con piante ad alto fusto), risulta
incompatibile, oltre che con la storia e il paesaggio della Darsena (basterebbe dire che in 600 anni non sono emerse isole), anche con il vincolo ambientale della Soprintendenza, che prevede la conservazione di forma e dimensioni dello specchio d’acqua originale del vecchio porto e la continuità visiva fra le sponde.
Inoltre le isole previste rappresenterebbero un oggettivo ostacolo alla funzione   portuale che si vuole ripristinare (come richiesto dal 95% dei cittadini nel referendum del 2011).
La vegetazione che si è formata in Darsena, poi, non rappresenta nessuna eccezionalità ecologica e non rappresenta neppure un contributo alla “biodiversità”, in quanto formata dalle stesse essenze che si riformerebbero automaticamente in qualsiasi altro cantiere o terreno abbandonato in ragione del climax potenziale della vegetazione zonale.>>


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